Educazione alla legalità
Cittadinanza e Costituzione |
Dall’anno scolastico 2009-2010, ai sensi della Legge n. 169/08, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha introdotto l’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”in tutte le istituzioni scolastiche, a partire dalla scuola dell’infanzia e fino alla secondaria di II grado. Tale insegnamento, che non si connota come disciplina a sé, comprende elementi specifici di conoscenza, all’interno delle discipline dell’area storico-geografica e storicosociale, insieme a interventi educativi che attraversano e integrano l’intero percorso scolastico. Esso prevede la conoscenza approfondita della nostra Costituzione, con confronto con quelle di altri Paesi, lo studio degli Statuti regionali, dell’attuale ordinamento della Repubblica, dell’organizzazione politica ed economica dell’Europa, degli organismi internazionali e di alcuni documenti sovranazionali di riferimento. Le istituzioni scolastiche sono state invitate a promuovere azioni educative centrate sul concetto di democrazia, anche attraverso forme di dialogo e di cooperazione, di apprendimento tra pari e presa in carico dei compagni in difficoltà, di corresponsabilità, rispetto delle regole, cittadinanza attiva, sollecitando il protagonismo delle consulte e delle associazioni studentesche.
L’Ufficio Scolastico Regionale, nel quadro delle azioni nazionali, ha accompagnato progressivamente il cammino di attuazione di tale insegnamento nelle scuole del territorio, offrendo documenti di indirizzo, sostenendo i piani di formazione per dirigenti scolastici e docenti e coordinando la partecipazione delle scuole della regione a concorsi nazionali, volti a promuovere la sperimentazione e la diffusione delle migliori esperienze maturate sul campo. A seguito del bando di concorso nazionale del 27 maggio 2009, questo Ufficio ha promosso e sostenuto la presentazione e la realizzazione da parte delle scuole di progetti concreti di innovazione sul tema. A tale iniziativa hanno partecipato, nel Lazio, 20.000 studenti di 600 istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado (su un totale di 934), coordinate in rete, delle quali 100 sono state premiate o hanno ottenuto una menzione. Il lavoro delle scuole è stato promosso, coordinato e monitorato da un Osservatorio regionale appositamente costituito.
L’Ufficio ha finanziato le iniziative più significative. Tra i progetti premiati a livello nazionale, due sono particolarmente significativi per la qualità delle azioni messe in campo, per la attiva partecipazione dei ragazzi e per il diffuso coinvolgimento del territorio. Progetto “Cittadinissimi: diritti e doveri per tutti”. Una rete verticale di dieci scuole di Roma ha coinvolto 400 studenti, dalla primaria alla secondaria di secondo grado, nello studio dei diritti delle donne e dei bambini, utilizzando come documenti di riferimento la Carta delle Nazioni Unite, la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, la Convenzione dei diritti dell’infanzia. Sono stati presi concretamente in esame i diritti riconosciuti e quelli negati nel contesto in cui vivono i ragazzi, confrontandoli con quelli dei coetanei in Congo e Mozambico. Con il partenariato delle Missionarie Comboniane che operano in quei Paesi, gli studenti hanno avviato uno studio approfondito sul tema e intrapreso concrete attività di gemellaggio e di solidarietà a distanza. Inoltre, in collaborazione con l’Associazione di volontariato “La mia famiglia” si sono fatti carico di prestare un’azione continua di cura, di tutoring nelle attività scolastiche e di animazione di momenti creativi e ludici nei confronti dei loro compagni con disabilità. Progetto “Montagna un luogo da vivere, una risorsa da tutelare”.
Una rete verticale di cinque scuole di Rieti, ha impegnato 600 alunni della scuola dell’infanzia, della primaria e della secondaria di I grado, in una iniziativa per il rispetto, la tutela, la valorizzazione della montagna e la corretta gestione delle risorse e dei rifiuti. Con la collaborazione della Provincia e del Comune di Rieti, del Corpo Forestale dello Stato, del Club Alpino Italiano, di Legambiente, di Italia Nostra e dei Vigili del Fuoco, i giovanissimi studenti hanno coinvolto gli adulti, con visite guidate da esperti,nella scoperta della ricchezza del proprio territorio, per amarlo e viverlo con il dovuto rispetto. In un evento che ha coinvolto la città, i ragazzi hanno realizzato la trasformazione di materiale di risulta in oggetti utili ed hanno coinvolto tutti i partecipanti in una giornata speciale dedicata alla raccolta differenziata.
Il bullismo è un fenomeno estremamente complesso e multi causale. I comportamenti di questo genere possono essere, infatti, determinati da un insieme di fattori personali, familiari, scolastici e sociali. La prevenzione non può essere un’operazione occasionale, condizionata dall’emergenza dei singoli episodi, o addirittura influenzata dai mass media che tendono ad enfatizzare le notizie. Sono necessari interventi strutturati e a lungo termine, che prevedono necessariamente la partecipazione attiva della famiglia, della comunità scolastica, in una prospettiva di corresponsabilità, coprogettazione, condivisione dello sfondo valoriale e profonda conoscenza delle caratteristiche di ciascun ambito territoriale.
Per offrire una risposta concreta a queste istanze, sono stati creati gli Osservatori regionali sul bullismo. Sono nati come centri polifunzionali al servizio delle Istituzioni scolastiche, secondo le linee guida nazionali e, in particolare, secondo le indicazioni della Commissione Nazionale di coordinamento, composta da alte personalità del mondo universitario, dell’associazionismo, della scuola, della società civile, tra cui il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. Costituiscono l’Osservatorio permanente sul bullismo del Lazio rappresentanti delle Istituzioni - Regione Lazio, Comune di Roma, Prefettura di Roma, Tribunale per i Minori di Roma, ASL RMA - delle Associazioni dei genitori, delle Consulte degli studenti, dell’Università degli Studi “La Sapienza”, dell’Università degli Studi “Campus Biomedico”, dell’Istituto di Ortofonologia, nonché rappresentanti delle Associazioni del Privato Sociale, come Telefono Azzurro e Libera. Ne fanno parte, altresì, i referenti per il bullismo degli Uffici degli ambiti territoriali provinciali, oltre a rappresentanti di Associazioni professionali del mondo della scuola.ù
L’Osservatorio, che si riunisce con scadenza trimestrale per decidere le azioni da mettere in campo e le metodologie d’intervento, si è dato il mandato di ascoltare le reali esigenze delle istituzioni scolastiche, dei genitori, delle comunità locali, per riuscire a creare le basi per una progettazione quanto più possibile partecipata. Corresponsabilità è stata la parola chiave, il denominatore comune. E’ importante rilevare che la percezione che il mondo della scuola ha del bullismo è quanto mai disomogenea, confusa e, a volte, segnata da pregiudizi. Scelta primaria dell’Osservatorio è stata, dunque, quella di avviare un’azione formativa quale leva strategica per informare, sensibilizzare, far conoscere il fenomeno con le sue caratteristiche, le sue manifestazioni, le sue criticità, far emergere le difficoltà, trovare nuove modalità comunicative. In questa prospettiva, l’Ufficio ha progettato e realizzato tre tipologie di esperienze formative: Il ciclo di seminari “Riflessioni, metodi e interventi per la prevenzione del bullismo a scuola: percorsi di educazione, comunicazione e corresponsabilità”, che ha coinvolto 1200 tra docenti, genitori, dirigenti e studenti delle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado del Lazio, terminati nel dicembre 2009. Il progetto Pilota di formazione per il personale ATA, prima esperienza in Italia, destinato ai collaboratori scolastici, figure molto prossime ai ragazzi. Infatti, essi hanno “una postazione privilegiata di osservazione” perché sono presenti proprio nei momenti di maggiore socializzazione degli studenti. Con l’utilizzo di una metodologia attiva e partecipata, sono stati formati 80 collaboratori scolastici di 40 scuole di ogni ordine e grado della Provincia di Roma.
Un Ciclo di conferenze su cyberbullismo e sicurezza in rete. Il progetto è nato dalla collaborazione con la Polizia Postale e delle Comunicazioni. Hanno partecipato 600 Dirigenti scolastici del Lazio nell’anno 2010. La proliferazione dei telefonini e dei social network ha modificato le modalità di socializzazione e di comunicazione tra i ragazzi, dando vita anche a nuove forme di prevaricazione, vessazione e stalking. L’obiettivo delle conferenze è stato quello di iniziare un percorso di informazione, di sensibilizzazione e di formazione sulle tematiche del cyberbullismo e sulle modalità per l’attivazione di sistemi di sicurezza in rete, oltre alle modalità di comunicazione e di denuncia nei casi di cyberbullismo. Compito dell’Osservatorio è, però, anche quello di intervenire, su segnalazione, per favorire la soluzione di casi specifici. A tutt’oggi, su 86 segnalazioni pervenute, in 56 casi si è intervenuti direttamente sul campo e in 30 diverse situazioni di disagio sono stati attivati “counseling telefonici”. Per ogni segnalazione l’Osservatorio adotta procedure prestabilite: apertura del fascicolo, incontro con il dirigente scolastico e con gli autori della segnalazione, incontro con le famiglie dei “bulli” e delle “vittime”, individuazione e concertazione delle strategie d’intervento con la famiglia e l’istituzione scolastica, implementazione delle azioni d’intervento, monitoraggio continuo dell’evoluzione dei casi.
Oltre alle attività di informazione, sensibilizzazione, formazione, consulenza diretta, monitoraggio dei progetti di prevenzione attivati nelle scuole, l’Ufficio ha curato la pubblicazione di due volumi, diffusi in tutte le scuole del Lazio, di cui uno, particolarmente significativo, “La cultura della legalità”, nel 2010. Complessivamente, nelle sue azioni di contrasto e prevenzione del bullismo, l’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio ha coinvolto, fino ad oggi, 700 istituzioni scolastiche della regione, con un investimento di 266.377,00 euro.
Prevenzione delle dipendenze |
Nel mondo della Scuola, gli interventi di prevenzione e di promozione della salute comprendono non solo le attività di informazione, ma anche l’elaborazione degli strumenti necessari per assimilare quelle motivazioni che portano a preferire alcuni comportamenti piuttosto che altri.
L’Educazione alla Salute è, in questo senso, una delle componenti essenziali dell’accompagnamento alla crescita e allo sviluppo integrale della persona. Fin dal 1947, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la Salute come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non una mera assenza di malattie o infermità. Nell’ambito dei principi della promozione della Salute, enunciati nella Carta di Ottawa, appare evidente che l’educazione alla Salute non consiste in una semplice trasmissione di informazioni per gestire o evitare disturbi e patologie, ma si configura come un’operazione molto più complessa, che attiene ai comportamenti e alla scelta degli stili di vita. Le linee guida dell’OMS affidano alle istituzioni preposte all’educazione delle nuove generazioni due funzioni principali in ordine all’educazione alla salute: quella informativa e quella formativa, da condurre in modo continuativo e strutturale attraverso programmi che si avvalgano degli strumenti ordinari dell’attività scolastica e di un’azione concertata e condivisa con le agenzie socio-sanitarie del territorio, Università, Enti locali. Il complesso delle azioni è orientato al superamento della cultura dell’emergenza a favore di quella che si può definire la cultura della prevenzione.
Progetto “Scuolasalute” In questa prospettiva, nel quadro delle azioni previste nel Protocollo d’Intesa siglato nel gennaio 2010 con Laziosanità, Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio, l’Ufficio Scolastico ha avviato un progetto che si propone di realizzare e diffondere programmi validi dal punto di vista scientifico ed operativo, che promuovano l’adozione di comportamenti positivi rispetto a problematiche riconosciute come prioritarie nei percorsi scolastici in tutte le scuole di ogni ordine e grado del Lazio. Il Progetto, rivolto agli alunni delle prime classi delle scuole secondarie di II grado, ha adottato il programma Europeo “EUDAP Unplugged”, finalizzato alla prevenzione dell’uso di tabacco, alcol e droghe, fondato sulle life skills e su un modello di influenza sociale globale. Al progetto hanno aderito 88 scuole secondarie di secondo grado e ha già formato 282 docenti e 6800 studenti di 288 classi. Ad oggi sono stati realizzati anche due corsi di formazione per formatori, effettuati da esperti del Progetto Europeo. Si prevede che nei prossimi anni scolastici esso verrà inserito nei programmi curriculari di tutte le scuole secondarie della Regione Lazio. Indagine sul consumo di sostanze psicotrope negli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. E’ un’indagine avviata per gli anni scolastici 2009/2010 e 2010/11, in collaborazione con il Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il MIUR, sulla popolazione scolastica compresa tra i 15 e i 19 anni. Il progetto è in linea con le azioni di monitoraggio previste dai protocolli dell’Osservatorio Europeo sulle droghe e sulle Tossicodipendenze (OEDT) di Lisbona. I risultati relativi al primo anno sono stati pubblicati all’interno della Relazione al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia 2010.
Nel Lazio, su 38 scuole testate, gli studenti che hanno consumato almeno una volta sostanze stupefacenti corrispondono ad una percentuale del 28,3% (su una media nazionale del 27,29%), quelli che ne hanno fatto uso una o più volte nell’ultimo anno si attestano sul 21,5% (media nazionale 21,9%), quelli che hanno consumato sostanze psicotrope una o più volte nell’ultimo mese corrispondono al 13,2% (media nazionale 14,4%) della popolazione scolastica presa in esame.
Educazione alla sicurezza stradale |
La cultura della legalità e l’educazione alla cittadinanza sono finalizzate a sviluppare il senso di responsabilità personale e sociale, la passione del conoscere e del vivere civile, il rispetto della persona e i valori della democrazia partecipata, valori irrinunciabili nella complessa società contemporanea.
Essere protagonisti della legalità in un determinato ambiente e sulla base di regole il più possibile certe, efficaci e condivise, significa essere responsabili delle proprie azioni. Anche l’educazione stradale, non frammento separato tra altre educazioni, ma sfaccettatura di un’unica educazione, concorre a sviluppare la cultura della legalità e rientra tra i compiti che la scuola si assume nella sua azione formativa.
Per raggiungere quest’obiettivo, in una piena attuazione del più ampio concetto che fa capo a quanto proposto dal tema “Cittadinanza e Costituzione”, l’Ufficio si è proposto di supportare le scuole nel conseguimento di obiettivi formativi che, nello specifico, conducano allo sviluppo della conoscenza e del rispetto delle norme di legge, di comportamenti corretti sulla strada e di comportamenti ispirati alla cultura della legalità, come utente attivo e passivo e, in senso più ampio all’acquisizione della consapevolezza del rapporto tra stile di vita e stile di guida.
In tale prospettiva è stato siglato un Protocollo d’Intesa con l’Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti stradali, degli incidenti domestici e degli infortuni sul lavoro e relativamente all’avvio di iniziative di formazione rivolte a docenti e studenti delle scuole di ogni ordine e grado del Lazio. Parimenti è in atto una collaborazione con il MIUR, il Ministero dell’Interno e la Cattedra di Psicologia dell’Università “La Sapienza” di Roma per la promozione del “Progetto Icaro” sui temi della Sicurezza stradale e una con la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università La Sapienza di Roma per il Progetto: “Alcol e Droga: i nuovi nemici della strada”.
Sostegno, indirizzo e supporto sono stati offerti alle singole Istituzioni Scolastiche del Lazio per la presentazione dei Progetti finalizzati all’organizzazione e alla realizzazione dei Corsi per il conseguimento del Certificato di Idoneità alla Guida del Ciclomotore.
Nelle 698 scuole secondarie di primo e di secondo grado sono stati attivati, nell’anno in corso, 787 corsi, con i fondi ministeriali a tal fine stanziati, per un importo di € 401.141,00.
|